BIENNALE ARCHITETTURA 2018
16. MOSTRA INTERNAZIONALE DI ARCHITETTURA
VENEZIA, 26.05 – 25.11 2018
“Arcipelago Italia. Progetti per il futuro dei territori interni del Paese” è il titolo del Padiglione Italia alla 16. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia curato da Mario Cucinella, che concentra la sua attenzione sullo spazio urbano che corre lungo la dorsale italiana, dall’Arco Alpino, lungo l’Appennino, sino nel Mediterraneo. È il risultato di una call collettiva lanciata a giugno 2017 dal curatore che attraverso un’indagine conoscitiva sui progetti realizzati o in corso di costruzione, è stata capace di sottolineare il ruolo che l’architettura contemporanea può svolgere all’interno di insediamenti distanti dai grandi centri e spesso percepiti come luoghi marginali e di passaggio.Il Padiglione Italia non è solo un’esposizione di opere, progetti e buone pratiche: vuole essere un’opportunità per questo Paese, una riflessione di respiro internazionale utile alle comunità di questi luoghi e in fine una ricerca applicata per trasformare l’analisi in proposte concrete.Un itinerario con un centinaio di tappe suggerite da piccole architetture di qualità realizzate negli ultimi anni e frutto di una call promossa dal curatore, in dialogo con esempi tratti dalla storia, nella relazione tra architettura e paesaggio; un viaggio verso il futuro indagando lo stato di fatto e proponendo una riflessione su temi di attualità come le periferie, il post terremoto, le aree dismesse, gli scali ferroviari e la mobilità; cinque progetti sperimentali in altrettante aree del Paese.L’itinerario si snoda lungo una parte consistente dell’Arcipelago Italia, partendo dalle Alpi Occidentali, con Il Borgo Telematico di Colletta di Castelbianco di Giancarlo De Carlo, attraversando l’arco Alpino, la dorsale appenninica giungendo poi in Sardegna.Il viaggio è lo strumento scelto per portare il Padiglione Italia sui territori, andando a ricercare gli esempi di architettura contemporanea virtuosi, empatici e misurati, emersi mediante l’indagine conoscitiva (la call) svoltasi nei mesi precedenti la Biennale. L’obiettivo del Padiglione Italia è sottolineare il dialogo esistente, i possibili nessi di continuità, tra questi esempi e le eccellenze che il nostro Paese ha espresso nell’arco della sua storia. Borghi, parchi di valore naturalistico, percorsi escursionistici, cammini e ciclovie contribuiscono al racconto di una realtà ricca, prolifica e complessa.
Cinque Progetti per il Paese
“Abbiamo scelto 6 studi di architettura costituendo un collettivo che sta lavorando su 5 progetti di edifici ibridi che possano in qualche modo risolvere i problemi causati dallo spopolamento e dalla carenza di servizi di quei territori” Mario Cucinella Arcipelago Italia è una proposta che devia l’attenzione dell’architettura dalle grandi metropoli a quello spazio fisico del nostro Paese, dove, anche nelle epoche più remote, le comunità si sono storicamente espresse in un diverso rapporto tra dimensione urbana e territorio. Si tratta di territori spazialmente e temporalmente lontani dalle grandi aree urbane, ma detentori di un patrimonio culturale inestimabile, con peculiarità che pongono l’Italia in discontinuità rispetto all’armatura urbana europea, permettendo di identificarla come uno «spazio urbano nel Mediterraneo», per usare le parole di Fernand Braudel. L’eterogenea identità culturale di questi territori, riflessa nella diversificazione del loro paesaggio, unita ad una vasta estensione territoriale e alla lontananza dai servizi essenziali, ci ha spinto a considerarne il rilancio come un tema strategico per l’intero Paese.
Cinque progetti per il Paese, esposti su 5 tavoli realizzati da Riva 1920.
RIVA 1920
La natura fa evolvere l’uomo, l’uomo fa evolvere il progetto, e il progetto prova a far evolvere la natura, e così in questo circolo continuo si alimentano le relazioni e le ricerche che rendono la natura un sistema a disposizione di chi lo sa interpretare e usare. La natura esiste soprattutto come aggettivo, naturale, che indica cose spontanee e logiche, intelligenti e belle, con una funzione ben precisa e un loro senso nascosto. Per Riva 1920 la natura è legata al legno con le sue forme, le sue venature, i suoi profumi, una storia che dura da quasi cent’anni, caratterizzata da una precisa identità progettuale che si concretizza in un prodotto al massimo della qualità e della naturalità attraverso l’impiego di collanti, cere e olii completamente naturali unito ad un design sostenibile che prevede l’impiego di legni di riuso come le Briccole ed il cedro profumato del Libano impiegati per il progetto a firma dell’architetto Mario Cucinella. Al centro degli standard produttivi la sostenibilità, per tramandare e non dimenticare che il legno è una risorsa rinnovabile, ma non infinita. Plasmare la materia naturale rappresenta sempre una sfida entusiasmante ed è l’uomo a farsi erede di tale nobile compito, grazie a lavorazioni artigianali unite alla più innovativa tecnologia. Il design assolve ad una funzione primaria plasmare il materiale, di qualsiasi natura esso sia, e imprigionarlo in una forma. Il sistema di tavoli Arcipelago prevede cinque isole che si sviluppano attraverso forme sinuose impresse nel legno che vanno a coprire una superficie totale di 246 mq, con oltre 13 metri cubi di materia prima impiegata. Per i top è stato utilizzato il cedro del Libano, grandi alberi provenienti dal Nord Italia abbattuti a causa di smottamenti, eventi climatici o tagli programmati. Migliaia di anni fa estesi boschi di questo albero ricoprivano i pendii montuosi di tutto il Vicino Oriente, dalla fine del Settecento è stato introdotto e coltivato nei parchi e nei giardini dell’Europa e dell’Italia. A sorreggere i tavoli 321 gambe in legno di Briccola, pali in rovere di quercia conficcati nella laguna veneziana che assolvono alla funzione di guidare le imbarcazioni e segnalare le maree. Una volta dismessi hanno l’opportunità di vivere una terza vita, trasformandosi in oggetti senza tempo tributo al fascino eterno della città di Venezia. Una fitta trama composta da piccolissime cavità circolari ricopre la superficie e gli spessori del legno: esse sono il risultato della lavorazione di piccoli molluschi che, nutrendosi del materiale, lasciano la traccia del loro passaggio. A completamento del progetto, l’architetto Cucinella ha ideato una serie di sgabelli Etrurio il cui nome si ispira ai vasi etruschi, caratterizzati da un basamento a Piramide sul quale si innesta una seduta a cono rovesciato. Arcipelago di per sé è una vera e propria opera d’arte scolpita nella natura. E infatti la natura la vera protagonista. Ed è anche questa la capacità di lasciare che si esprima al massimo del suo valore e delle sue potenzialità. Un viaggio immaginario che attraversa tutta l’Italia e che corre lungo la sua dorsale partendo dall’arco Alpino, all’Appennino, sino al Mediterraneo attraverso un itinerario che è anche un’esperienza sensoriale al profumo di cedro.